Blasonatura
Lo scudo, dalla forma “perale”, racchiuso da una cornice barocca al naturale con decorazioni dorate e cimata da una conchiglia, è cosi araldicamente descritto:
Troncato: nel primo: di rosso, alle due ampolle d’oro, caricate di una crocetta gigliata dello stesso e gemmata del campo, inframezzate da due rami di palma addossati e decussati in punta del secondo; nel secondo: d’argento, all’ancora posta in sbarra, accompagnata in punta tra tre cotisse ondate e nel cantone destro del capo da una stella (6), il tutto d’azzurro.
Il motto: QUI NOS SEPARABIT, che è in lettere maiuscole lapidarie romane di nero, è caricato su di un cartiglio svolazzante al naturale posto in punta.
Lettura spirituale
Lo scudo troncato in due parti richiama quelle che sono le due più grandi eredità cristiane, spirituali e sociali che la parrocchia possiede, cioè la tradizione dei santi Medici e Anàrgiri – Cosma e Damiano – e di Maria Santissima di Porto Salvo.
Il campo superiore, a fondo rosso, richiama il martirio dei santi Cosma e Damiano, i quali hanno unito la loro vita a quella di Cristo Signore, fino a donarne l’ultimo respiro nel martirio e “lavando le loro vesti nel sangue dell’Agnello”, immolato per la nostra salvezza. In questo si stagliano due palme dorate, simbolo della vittoria del martirio sulla morte, e due ampolle d’oro che richiamano l’attività medica dei santi Cosma e Damiano: olio della consolazione del corpo e dello spirito. Le croci gemmate esprimono il grande dono che Dio gli ha fatto, quello di essere taumaturghi, cioè di riuscire a curare anche ciò che la medicina terrena non può, ad opera di forze spirituali che Dio comunica a questi grandi medici terreni. La coppia di palme e ampolle rappresenta la loro gemellarità.
Nel campo inferiore le onde azzurre richiamano Gaeta, perla del Tirreno. Nella parte sinistra (araldica) è posta un áncora e nella destra (araldica) una stella a sei punte, elementi che richiamano la Beata Vergine Maria di Porto Salvo così come ricorda il cartiglio della congrega a Lei dedicata, citazione dell’illustre san Bernardo di Chiaravalle, “Respice Stellam Voca Mariam“.
Il blu e l’argento sono i tipici colori attribuiti a Maria ed esprimono la sua particolare condizione privilegiata di Immacolata Concezione e Deìpara.
Lo scudo è racchiuso da una cornice barocca cimata da una conchiglia, simbolo di rinascita e purificazione spirituale. Il motto “Qui nos separabit” (Rm 8,35) esprime il grande valore dell’unità che caratterizzò la vita terrena dei Santi Cosma e Damiano e l’ideale cristiano che la comunità si sforza di raggiungere ogni giorno nel campo pastorale e personale.